Turchese 9

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Il numero 9 di Turchese con i testi di Romiti, Spiedo, Bruno, Burratti, Pelli, Esposito, Bondì, Habaj (trad. Annecchiarico), Mattiussi, Tesetti. Fotografie di Lorusso, Deganutti, Succio, Marin, Bruni, De Santis, Fanelli, Falone, Gio Blonde, Morelli. Turchese 9 è stato stampato su carta fotografica, le dimensioni sono 16 x 23.8 cm. Il peso è relativamente leggero, ma le storie all’interno ti affondano che neanche un macigno. Aggiungi al carrello, poi vai al checkout e inserisci i tuoi dati. Ti contatteremo in giornata per organizzare la migliore spedizione (o consegna) possibile.

Descrizione

Un mese e mezzo fa abbiamo lanciato la prima call di Turchese. Umani e funky, questa l’unica indicazione che abbiamo scelto di dare allɜ partecipanti della call, ed è proprio perché in realtà non vuol dire niente che in potenza voleva dire tutto. In risposta abbiamo ricevuto duecentootto testi.

La tentazione, dati duecentootto testi, di trarre considerazioni sullo stato di salute della letteratura in Italia c’è, ed è forte. Moltɜ prima di noi hanno colto questa tentazione, giudicando la popolazione scrivente italiana con toni spesso di scherno, come se l’insufficienza di un testo fosse un affronto personale. La mia opinione forse impopolare è che se indici un concorso per poi lamentarti che i testi sono brutti, forse dovresti cambiare mestiere.

I premi, le call, i concorsi letterari sono numerosi in Italia, e molto partecipati sono corsi, videolezioni e scuole di scrittura nati con l’obiettivo di lucrare sull’aspirazione di milioni. Dove lɜ autorɜ sono rockstar con tournée di decine di tappe, dove vive il mito dell’artista incompreso che solo attraverso la pubblicazione potrà riscattarsi, l’espandersi di questo mercato dell’ambizione non può stupirmi. Ma mi fa incazzare.

Quando cinque anni fa ho cominciato a occuparmi di riviste e racconti, chiamavo STC “la casa editrice dell’amore”, con le mie stronzate sulla summer of love. Ma ciò che abbiamo visto in questi anni somiglia più a Twin Peaks. Sessismo, dick pic non richieste, direttori di corsi che usano la n-word con scioltezza, marchi di editoria a pagamento che falliscono e rinascono, vanity press, premi truccati, inserti culturali che chiudono i battenti, librerie che chiudono i battenti.

E noi? Lamentarsene ed esserne parte, anche questo è una porzione del problema? Siamo una bolla speculativa, come i tulipani. Il capitale simbolico di STC Edizioni non esiste. Aver scelto La mucca del papa di Luca Romiti come vincitore tra i testi ricevuti dice tanto di noi quanto di assolutamente nulla.

L’editoria italiana è malata, ma l’editoria del futuro è un racconto umano e funky da scrivere insieme.

Perché leggere e scrivere sono atti profondamente politici, e duecentootto testi ci hanno ricordato che sì, siamo una bolla, ma se dobbiamo esplodere, che sia con il botto. Che lasci il segno. E magari, nel frattempo, proviamo a costruire qualcosa che somigli a un’alternativa.

Buona lettura.

Giulio Frangioni, direttore editoriale