Immagini in dialogo: intervista a Colin Czerwinski

In questa intervista incontriamo Colin Czerwinski, il fotografo che ha illustrato il racconto La grima, di Benedetta Marinelli, in Turchese 8. Con uno sguardo attento e una visione giocosa, Colin ci racconta cosa lo ha ispirato e come ha sperimentato l’uso dell’intelligenza artificiale per creare immagini uniche. Fotografo e curatore indipendente, riflette anche sull’esperienza di costruire una comunità artistica e sulle difficoltà di dare valore economico all’arte. Scoprite di più acquistando Turchese 8 e immergendovi nella storia e nelle sue immagini evocative.


Ciao Colin! Grazie mille per essere qui e grazie per aver illustrato con i tuoi scatti il racconto La grima sull’ultimo numero di Turchese. Cosa cerchi di trasmettere con le tue immagini?

Le immagini che creo sono solo per divertimento. Non sono sicuro che abbiano un significato profondo. Semplicemente, trovo alcuni colori e composizioni divertenti o piacevoli da guardare. C’è qualcosa dentro di me che mi spinge a fare foto così, e mi piace farlo proprio per il piacere del momento.

Una delle foto che abbiamo aggiunto alla storia è stata realizzata con l’intelligenza artificiale. Puoi raccontarci di più? Cosa ti ha spinto a sperimentare con l’AI, qual è il processo e come è stata per te questa esperienza?

L’intelligenza artificiale è interessante se usata creativamente. Ho addestrato modelli AI basati sulle mie foto, avendo in mente delle narrazioni specifiche. Penso che l’AI possa essere un valido strumento per tessere trame, anche se non l’ho ancora esplorata molto. Ho creato alcune serie e le ho condivise sul mio account X.

Oltre a essere un fotografo, sei anche il curatore di un progetto indipendente, NOICE, una rivista che riunisce artist* e fotograf*. Qual è lo scopo di questa esperienza? Lavorando sia come fotografo sia come curatore, quale pensi sia il modo giusto di attribuire un prezzo alle opere d’arte?

Gestisco NOICE da dieci anni ormai, e sto ancora cercando di capire molte cose. Mi piace creare uno spazio e una comunità per questo stile di fotografia, qualcosa che ispiri gli altri a prendere in mano una macchina fotografica. È una sfida stimolante. Dare un prezzo all’arte, però, è complicato: non è la mia parte preferita, ma dobbiamo tutti vivere. Come dice Jack Mallers, “Il denaro è tempo ed energia in forma astratta”, e penso abbia ragione.


Quest’intervista ci apre alla visione del fotografo, tra ricerca visiva e un approccio spontaneo alla fotografia. Le sue immagini completano e amplificano la narrazione di La grima in Turchese 8, creando un dialogo tra testo e immagine. Un invito a immergersi nella storia e a scoprire le sue sfumature, solo su Turchese.